Un nuovo studio austriaco intitolato “L’obesità come stato di rischio pleiotropico per la salute metabolica e mentale nel corso della vita”, recentemente pubblicato sulla rivista «Translational Psychiatry», mette in guardia dall’obesità e dal sovrappeso non soltanto per l’aumento di probabilità di sviluppare malattia cardio-metaboliche come diabete, ipertensione ecc., ma anche per la maggiore esposizione alle patologie psichiatriche come depressione, disturbo bipolare, ansia, psicosi, disordini alimentare, disturbi della personalità e dipendenza dalla nicotina.

Infatti, secondo la ricerca, 4 persone su 10 affette da obesità o sovrappeso ricevono nel corso della vita una diagnosi di questo tipo. Appaiono maggiormente colpite le donne, più esposte a diagnosi depressive. Inoltre, spesso i pazienti affetti da malattia psichica appaiono più propensi a sovrappeso e obesità sia perché i farmaci assunti risultano ingrassanti, sia a causa di una sregolatezza di vita e sedentarietà che conducono anche a sviluppare forme di depressione.

È importante, perciò, che già dall’infanzia si attuino quelle buone pratiche di prevenzione al rischio, favorendo l’attività fisica, un’equilibrata alimentazione, una cultura della salute per migliorare la forma fisica e incentivare la cura di sé. Non va dimenticato, infatti, che in Europa e soprattutto in Italia l’obesità infantile colpisce, nella fascia 5-9 anni, circa il 42% dei bambini, raggiungendo la percentuale più alta dei Paesi UE, mentre il nostro Paese risulta al 4° posto nella classifica UE per quanto riguarda la fascia 10-19 anni, con il 34,5% di giovani in sovrappeso od obesi.

Le previsioni fatte sulla base delle tendenze attuali, guardando esclusivamente all’obesità nella regione europea dell’OMS (comprendenti 53 paesi in Europa e Asia centrale), prevedono che tra il 2020 e il 2035 ci sarà un aumento del 60% di ragazzi con obesità e del 75% di ragazze con obesità.

Per approfondire gli altri dati dello studio austriaco, si rimanda alla pubblicazione integrale dell’articolo (in inglese) sul sito https://www.nature.com/articles/s41398-023-02447-w  e a un articolo correlato (in italiano) al link https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/neuroscienze/lobesita-e-quel-rischio-in-piu-di-disturbi-psichiatrici

Per approfondire i dati dell’obesità giovanile, si rimanda all’articolo sul sito https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=113646

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