Secondo il 56° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, recentemente pubblicato, gli italiani sono molto preoccupati per la loro vita, per quella dei loro cari e, in generale, per la situazione economica nazionale e la tenuta delle relazioni internazionali. Alle vulnerabilità economiche e sociali strutturali, di lungo periodo, si sono aggiunte, infatti, gli effetti deleteri delle quattro crisi sovrapposte dell’ultimo triennio: la pandemia perdurante, la guerra cruenta alle porte dell’Europa, l’alta inflazione, la morsa energetica.

Da questo quadro emerge una richiesta di prospettive di benessere e sicurezza per il futuro. Quasi tutti gli italiani (il 92,7%) ritengono che l’inflazione dei prezzi durerà ancora a lungo, il 76% pensa che non potrà avere entrare familiari più alte e il 70% ritiene che il proprio tenore di vita si abbasserà nel breve futuro, mentre il 64% considera di star intaccando i risparmi di famiglia per fronteggiare l’inflazione. Inoltre, è sedimentata la convinzione che tutto possa accadere in negativo e il 66% degli italiani si sente insicuro.

L’atteggiamento generale delle persone risulta quello di una silenziosa ritirata dalle questioni di interesse generale, in particolare dalla politica, e un comportamento collettivo teso a non sacrificare più se stessi per il lavoro o per esigenze sociali. Inoltre, si riscontra una certa tendenza (54%) a restare passivo e quasi il 90% degli italiani dichiara uno stato di tristezza, di malinconia.

 

La notizia è rinvenibile sul sito del Censis al link https://www.censis.it/rapporto-annuale/l%E2%80%99italia-post-populista-e-malinconica

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