È stato presentato pochi giorni fa a Roma il Rapporto annuale ISTAT 2022 intitolato “La situazione del Paese”. Il primo capitolo del Rapporto è dedicato alle prospettive di ripresa tra ostacoli e incertezze ed evidenzia che, dopo una crescita record nel 2021 (+6,6%), a inizio anno il PIL dell’Italia è tornato sui livelli di fine 2019, anche se con progressi non uniformi tra i settori.

Dalla seconda metà dello scorso anno, inoltre, lo scenario internazionale si è gradualmente deteriorato per effetto di strozzature dal lato dell’offerta e di consistenti spinte inflazionistiche, esacerbate dalla guerra in Ucraina, che ha provocato il cambio di intonazione della politica monetaria. Le prospettive di crescita mondiali per il 2022 e il 2023 sono, pertanto, peggiorate e quelle per l’Italia, pur restando positive, sono in decelerazione. L’inflazione a giugno ha raggiunto l’8% (il massimo dal gennaio 1986), mentre il prezzo del gas naturale è aumentato di circa sei volte.

La grande sfida dell’Italia nel futuro è quella della transizione ecologica, che dipenderà per oltre tre quarti dall’approvvigionamento energetico dall’estero, principalmente di petrolio e gas naturale. Inoltre, i dati confermano che negli ultimi 10 anni vi sono stati dei risparmi importanti nei consumi dell’industria, mentre i risparmi delle famiglie sono diminuiti.

 

Per consultare il capitolo del Rapporto annuale dedicato ai temi economici, si rimanda al link del sito dell’Istat all’indirizzo https://www.istat.it/storage/rapporto-annuale/2022/Capitolo_1.pdf

 

 

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