Continua l’emergenza Ucraina, legata al conflitto in corso ormai da tre settimane. Secondo i dati ministeriali, in Italia sono arrivati circa 50.000 ucraini, dei quali oltre la metà donne e circa 20.000 minori. Per questo, il Governo italiano sta lavorando su un provvedimento per stanziare dei fondi ulteriori per sostenere le azioni di accoglienza, che è garantita attraverso la rete dei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) e del Sistema di accoglienza e integrazione (Sai), due reti gestite dal Ministero dell’Interno che di recente sono state aumentate rispettivamente di 5mila e 3mila unità. L’accoglienza diffusa è garantita anche attraverso gli enti del Terzo settore e da famiglie private, che mettono a disposizione appartamenti e servizi utili.

Secondo quanto previsto attualmente, per i profughi ucraini si attivano i protocolli di protezione temporanea della durata di un anno, che è emessa dalle Questure. Tale permesso consente l’accesso all’assistenza erogata in Italia dal Servizio sanitario nazionale, al mercato del lavoro e allo studio.

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