Secondo le ricerche dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia circa un minore su sette vive in condizioni di povertà assoluta, e uno su tre vive l’alto rischio di povertà e l’esclusione sociale. Il rischio è più significativo per i minori che appartengono a nucleo familiari monogenitoriali o con più figli o che provengono da un contesto migratorio. Le principali problematiche che devono essere affrontate riguardano il forte disagio abitativo, ovvero la condizione di condividere la casa con più persone, vivendo una situazione di sovraffollamento, e alcune malattie tipiche della povertà, quali l’obesità causata da un’alimentazione non equilibrata.

Più spesso queste condizioni sono correlate alle condizioni socio-economiche della famiglia e al basso livello di istruzione dei genitori, oltre alla rilevanza del luogo geografico di abitazione: secondo diversi dati, un bambino che vive nel Sud Italia ancora oggi ha il 50% di probabilità in più di morire nel primo anno di vita rispetto ad un bambino che nasce nel Centro-Nord. Il rischio è ancora più alto se i genitori sono stranieri.

Anche il tasso di abbandono scolastico si accentua nei minori che vivono queste condizioni di difficoltà, in particolare nel Sud Italia dove la percentuale arriva al 16%.

 

Per maggiori informazioni, si rimanda all’articolo completo pubblicato al link   https://www.conibambini.org/osservatorio/nuclei-mamma-bambino-oltre-uno-su-10-e-in-poverta/

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