Continua il percorso di capacity building fra Centri sul territorio nazionale – Un primo focus su servizi di “informazione e orientamento”

Nei mesi di luglio e agosto sono proseguiti gli incontri “informativi-formativi” fra Centri per le famiglie, relativi ai gemellaggi recentemente avviati. Con particolare riferimento al gemellaggio sui servizi di orientamento, si sono svolte le quattro visite in loco che hanno il coinvolgimento del Centro per le Famiglie di Rimini, individuato come centro cedente, e dei 3 Centri per le famiglie riceventi: La Spezia, Viggianello [PZ] e Colle Val d’Elsa [SI].

Le forme di comunicazione e di promozione del CpF, la presenza di una rete territoriale di riferimento, le tecniche del primo colloquio di orientamento e la professionalità degli operatori sono stati solo alcuni dei tanti temi trattati durante gli appuntamenti.

Presso i Centri i servizi e gli sportelli di accoglienza, consulenza ed informazioni sono il primo momento di incontro con l’utenza. Attraverso lo sportello le famiglie possono accedere ad un breve colloquio nel quale ottenere informazioni sui percorsi gratuiti di consulenza attivi, ed inoltre, ricevere indicazioni e orientamento sulle opportunità e risorse istituzionali e informali presenti sul territorio: educative, sociali, sanitarie, tempo libero e molto altro.

Questa fase del percorso di capacity building è stata proficua ed ha permesso di approfondire la riflessione sulla situazione attuale dei CpF. Grazie all’esperienza condivisa e al confronto attivo animato fra i professionisti sono infatti emerse alcune evidenze da sottolineare:

  • Il Servizio di Informazione e Orientamento attivo nei Centri deve essere pronto a rispondere in modo diverso ai bisogni in relazione alla tipologia di famiglie di riferimento. Laddove è presente un modello di famiglia allargata, il Servizio dovrebbe diffondere informazioni e riferimenti per tutte quelle attività che privilegiano la socializzazione dei bambini e dei ragazzi permettendo loro di allargare lo sguardo oltre la loro quotidianità; laddove – invece – è diffuso un modello di famiglia nucleare il Servizio dovrebbe fornire tutte le informazioni utili per garantire le condizioni di comunità, facilitando lo scambio di esperienze in alcune fasi di vita quali la gravidanza o il primo periodo di vita del bambino.
  • Il Servizio di Informazione e Orientamento è il primo approccio che le famiglie hanno con il CpF, il primo colloquio costituisce “l’ingaggio” della famiglia è in quel momento che vengono creati i presupposti di fiducia e di reciprocità necessari a costruire una relazione solida tra Servizio ed utenza. Per questo, come sottolineato dai partecipanti agli incontri, in queste fasi devono essere coinvolte professionalità esperte e dedicate. Questa attività non deve sostituirsi ad altre tipologie di servizio – sociale o sanitario – bensì deve porsi come elemento di prevenzione, di ascolto e di supporto.

Nelle prossime settimane nuovi aggiornamenti sui futuri incontri fra i Centri.

 

L’iniziativa rientra nell’ambito del Progetto “Supporto per lo sviluppo dei Centri per la Famiglia e il coordinamento di interventi in materia di servizi di protezione ed inclusione sociale per nuclei familiari problematici e/o persone particolarmente svantaggiate” (Programma Operativo Nazionale “Inclusione FSE 2014-2020”).