Secondo alcuni osservatori la perdita del PIL dell’Italia non sarebbe causata solo dalla crisi economico-finanziaria e dalla crisi pandemica degli ultimi anni, ma anche da un’oggettiva difficoltà dell’Italia di produrre e lavorare. Infatti, a fronte della diminuzione delle nascite e quindi del minor numero di giovani, si fa sempre più difficile trovare personale soprattutto per gli esercizi pubblici, la ristorazione ma anche nelle aziende, nelle fabbriche, negli ospedali. Secondo alcuni dati, mancano saldatori, serramentisti, elettricisti, idraulici, magazzinieri, personale medico-sanitario e i giovani cercano di scegliere impieghi più redditizi e più in linea con le loro esigenze personali e familiari.

Il tema è stato approfondito in un articolo su Linkiesta, che pone sotto la lente una problematica che è presente in tutta Europa e nell’Occidente, con un occhio di riguardo per i dati della natalità negli ultimi trent’anni.

 

Per leggere l’articolo completo si rimanda al link https://www.linkiesta.it/2022/05/giovani-ristorazione-italia/ e a un articolo altrettanto interessante sul quotidiano «L’eco di Bergamo» al link https://www.ecodibergamo.it/stories/skille/strumenti/anche-le-aziende-pagano-il-calo-delle-nascite-il-presidente_1430310_11/

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