L’approvazione del provvedimento contenente “deleghe al governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglie”, il cosiddetto “Family Act”, avvenuta in via definitiva poche settimane fa, ha voluto riordinare e potenziare le norme dirette al sostegno della genitorialità, alla funzione sociale ed educativa della famiglia, oltre a insistere sull’importante questione della conciliazione tra lavoro e vita personale.

Ora il Governo dovrà proporre entro 24 mesi dei decreti attuativi, al fine di agevolare la presenza dei genitori nei percorsi scolastici dei figli mediante l’introduzione di appositi permessi retributivi, per la partecipazione dei genitori ai colloqui con il corpo docente e per altre iniziative relative alla formazione dei figli.

Inoltre, sono previsti nuovi permessi per le donne in stato di gravidanza e la previsione di un periodo minimo di almeno 60 giorni di congedo parentale non cedibile all’altro genitore e spettante per ciascun figlio e forme di premialità in caso di distribuzione equa tra i genitori dei congedi stessi. Tale disciplina andrà estesa anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti.

Infine, si prevederà l’estensione del congedo obbligatorio per i padri lavoratori, l’aumento dell’indennità obbligatoria per il congedo di maternità e il riconoscimento del diritto al congedo a prescindere dallo stato di famiglia o dallo stato civile.

Per approfondire gli ambiti legati al Family Act che dovranno essere definiti dal Governo, si rimanda alla scheda di lettura redatta dal Dipartimento Affari Sociali della Camera dei deputati, con tutti gli aggiornamenti, al link https://documenti.camera.it/Leg18/Dossier/Pdf/AS0163b.Pdf

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