Secondo l’undicesimo Rapporto annuale “Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia”, curato dalla Direzione Generale dell’Immigrazione delle Politiche dell’Integrazione e pubblicato lo scorso 26 luglio, i lavoratori immigrati in Italia sono stati colpiti in modo sproporzionato dalla pandemia quanto al calo dell’occupazione, il parallelo travaso nell’inattività e l’allargamento della povertà.

Lo studio, che restituisce un quadro dettagliato della partecipazione dei migranti al lavoro e al welfare in Italia attraverso i dati di diverse fonti istituzionali, mostra come gli stranieri siano stati più colpiti dalla perdita del posto di lavoro. Infatti, è composto da stranieri il 35% degli occupati spariti nel 2020, pari a circa 160mila unità su 450mila, mentre gli occupati italiani sono calati dell’1,4%.

Sono state particolarmente penalizzate soprattutto le donne stranieri, che hanno visto peggiorare sensibilmente la loro condizione economica: con un -10% nel 2020 di occupate provenienti dal Paesi extra UE, esse scontano la condizione di avere un basso livello di istruzione, di essere occupate in professioni che richiedono basse competenze e di risiedere nel sud del Paese.

Per leggere tutto il rapporto, si rimanda al sito del Ministero

 

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