Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, intorno al quale si svilupperà la ripresa economica dell’Italia nei prossimi anni in attuazione al programma Next Generation EU, si articola intorno a tre Assi Strategici condivisi a livello europeo, dei quali il terzo è quello dell’inclusione sociale. In questo ambito, si inseriscono le misure per la coesione territoriale e sociale, in risposta all’accentuazione delle diseguaglianze dovute alla pandemia da Covid-19: le priorità sono state individuate nella parità di genere, la valorizzazione dei giovani e il superamento dello squilibrio nord/sud.

Nella Missione 5 “Inclusione e coesione” si prevedono, tra l’altro, una revisione strutturale delle politiche attive del lavoro, un rafforzamento dei Centri per l’Impiego e la loro integrazione con i servizi sociali e con la rete degli operatori privati, per i quali saranno messi a disposizioni 19,8 miliardi dal PNRR e 2,6 miliardi dal Recovery Fund. Inoltre, sono previsti altri 20 miliardi circa, suddivisi in ulteriori tre componenti tra le quali figura anche l’ambito delle infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore. Per tale specifico ambito, sono stati messi in preventivo oltre 11 miliardi di euro.

Con questi finanziamenti, si intende valorizzare la dimensione “sociale” delle politiche sanitarie, urbanistiche, abitative, dei servizi per l’infanzia, per gli anziani, per i soggetti più vulnerabili, così come quelle della formazione, del lavoro, del sostegno alle famiglie, della sicurezza, della multiculturalità, dell’equità tra i generi. Gli interventi previsti, che interessano le persone più fragili, nella loro dimensione individuale, familiare e sociale, hanno come finalità quella di prevenire l’esclusione sociale, intervenendo sui principali fattori di rischio individuale e collettivo, e assicurare il recupero della massima autonomia delle persone.

In particolare, gli interventi mirano a intercettare e supportare situazioni di fragilità sociale ed economica, sostenere le famiglie e la genitorialità attraverso il sostegno di tutti quegli attori, come i Centri per le famiglie che se ne occupano in modo sempre più integrato e diffuso. La riforma svilupperà, inoltre, la semplificazione dei percorsi di accesso alle prestazioni e una presa in carico multidimensionale ed integrata, mediante un progressivo rafforzamento dei servizi territoriali di domiciliarità.

Ulteriori interventi sono diretti all’incremento di infrastrutture per affrontare le principali vulnerabilità sociali in materia di povertà materiale e disagio abitativo, attraverso il rafforzamento dei servizi sociali, l’adozione di modelli innovativi di presa in carico dei soggetti più fragili con iniziative di housing sociale sia di carattere temporaneo, che definitivo.

Specifici interventi di rafforzamento dei servizi e delle reti sociali di assistenza territoriale permetteranno di estendere i programmi di prevenzione delle crisi familiari e delle loro conseguenze sui bambini, mentre saranno attivate forme di sostegno agli stessi operatori sociali, in prima linea per fornire servizi rivolti alle famiglie, per promuovere il confronto tra le esperienze e il raccordo tra le istituzioni.

 

Per ulteriori informazioni, si rimanda al documento completo del PNRR

 

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